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Nozioni di base sulla Partita IVA

2023-11-22 10:39

TaxBi | Dottori Commercialisti

Guide, partita iva, inizio attività, regime fiscali,

Nozioni di base sulla Partita IVA

La partita IVA è un codice alfanumerico di 11 cifre che identifica univocamente un soggetto che svolge un'attività economica nel territorio dello Stat

La partita IVA è un codice alfanumerico di 11 cifre che identifica univocamente un soggetto che svolge un'attività economica nel territorio dello Stato italiano. È obbligatoria per tutte le persone fisiche o giuridiche che esercitano un'attività d'impresa, arte o professione in forma autonoma, anche se occasionale.

 

Quando è obbligatoria la partita IVA

La partita IVA è obbligatoria per tutte le persone fisiche o giuridiche che esercitano un'attività d'impresa, arte o professione in forma autonoma, anche se occasionale. In particolare, sono obbligati a richiedere la partita IVA:

  • I lavoratori autonomi, come artigiani, commercianti, liberi professionisti, artisti, ecc.;
  • I titolari di ditte individuali;
  • I soci di società di persone;
  • I soci di società di capitali che svolgono attività di lavoro autonomo;
  • I lavoratori autonomi che prestano la loro attività in forma occasionale, se l'attività ha un corrispettivo superiore a 5.000 euro per anno solare.

 

Come aprire la partita IVA

Per aprire la partita IVA è necessario presentare il modello AA9/12 all'Agenzia delle Entrate. Il modello può essere presentato in forma cartacea, presso un ufficio dell'Agenzia delle Entrate, o in forma telematica, attraverso il servizio online Entratel o Fisconline.

Al momento della presentazione del modello è necessario indicare i seguenti dati:

  • Dati anagrafici del titolare della partita IVA;
  • Codice fiscale del titolare della partita IVA;
  • Codice ATECO dell'attività da svolgere;
  • Regime fiscale da adottare;
  • Indirizzo di residenza o di sede dell'attività.

 

Il codice ATECO

Il codice ATECO è un codice alfanumerico che identifica l'attività economica che si intende svolgere. È necessario scegliere il codice ATECO corretto in base alla tipologia di attività che si intende esercitare.

 

Ampliamento dell'attività o chiusura della partita IVA

Nel caso in cui le operazioni si espandano e sia necessario aggiungere uno più codici di attività ATECO, è necessario comunicare il cambiamento alle autorità entro 30 giorni dalla modifica.

Il numero di partita IVA non cambia ma i nuovi codici vengono incorporati.

Nel caso in cui si voglia eliminare la partita IVA, è possibile farlo attraverso la procedura e la compilazione dei documenti appositi.

Un nuovo numero di partita IVA verrà assegnato nel caso in cui venga avviata una procedura per riaprirla.

 

Vies e fatturazione europea

Secondo la Legge italiana, è necessario che chiunque voglia effettuare operazioni in ambito europeo debba iscriversi all'elenco VIES.

La presentazione della domanda può essere effettuata tramite la procedura online messa a disposizione dall'Agenzia delle Entrate sul proprio sito.

 

Il regime fiscale

Al momento dell'apertura della partita IVA è necessario scegliere il regime fiscale da adottare. I regimi fiscali disponibili in Italia sono:

  • Regime ordinario;
  • Regime forfettario.

 

Regime ordinario

È obbligatorio per Società di personeditte individuali o enti non commerciali che nell’anno precedente abbiano ottenuto un fatturato di almeno 500.000 euro per prestazioni di servizi, o di almeno 800.000 euro negli altri casi. È obbligatorio anche per SpaSrlSapacooperativemutue assicuratrici o Enti pubblici e privati (per quest’ultimi due quando come scopo primario o secondario abbiano l’esercizio di attività commerciali) o atre organizzazioni o associazioni che abbiano per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali.

Tale regime prevede una tassazione in base a 4 fasce di reddito, cui corrispondono delle specifiche aliquote Irpef:

  • 23%: per redditi fino a €15.000
  • 25%: per redditi tra €15.000 e 28.000
  • 35%: per redditi da €28.000 e 50.000
  • 43%: per redditi oltre i €50.000

Inoltre chi opera in regime ordinario sarà obbligato al rispetto di diversi adempimenti contabili e fiscali come anche per chi opta per il regime ordinario in contabilità semplificata.

 

Regime forfettario

La prima differenza tra i due regimi è che quello forfettario gode di una tassazione agevolata con meno obblighi, prevedendo comunque al contempo delle limitazioni per poter essere aperto.

Il forfettario è un regime agevolato dove non viene pagata l’Irpef, bensì una imposta sostitutiva agevolata del 15% o, a chi apre una nuova attività, del 5% per i primi 5 anni.

La Partita Iva con regime forfettario può essere aperta in diversi casi:

  • I ricavi o redditi annuali non superano la soglia dei 65.000 euro (anche con diversi codici ATECO) annui
  • Le spese per lavoro accessorio, dipendenti e collaboratori non superano i 20.000 euro lordi annui
  • I redditi da lavoro dipendente o assimilati e pensioni non superano i 30.000 euro lordi annui

Per una nuova attività invece che vuole usufruire dell’imposta del 5% per i primi cinque anni, inoltre, è necessario che:

  • non abbia esercitato alcuna attività nei 3 anni precedenti
  • la nuova attività non sia il proseguimento di un’altra, svolta come dipendente o autonomo

Questa partita Iva viene chiamata startup proprio perché per i primi 5 anni di vita dell’attività si paga solo il 5% di tasse sul reddito determinato forfettariamente.

Ci sono poi delle cause di esclusione dal regime forfettario che abbiamo approfondito nell'apposita guida sul regime forfettario.

 

Qual è la partita iva più economica?

Ovviamente, come si è potuto evincere, la partita Iva più economica è quella con regime forfettario, in quanto prevede una tassazione agevolata al 15%, che scende al 5% per i primi 5 anni nelle nuove attività e non prevede il pagamento dell’IVA. Inoltre ci sono alcuni vantaggi, quali:

  • nessun obbligo di indicare l’IVA in fattura
  • esonero dalla registrazione e tenuta delle scritture contabili
  • esonero dall’applicazione IVA sulle fatture, dalla ritenuta d’acconto, dal versamento dell’imposta, dall’applicazione Irap, Irpef, addizionali regionali e comunali
  • l’obbligo dal 1 luglio 2022 per tutti gli autonomi, professionisti e ditte di fatturazione elettronicamente solamente con ricavi superiori ai 25.000 euro

 

In che mese conviene aprire una partita iva?

Per il regime ordinario non vi è alcuna differenza, mentre per quello forfettario conviene aprire la partita Iva nel mese di gennaio: si avrà infatti diritto a 5 anni interi con la tassazione al 5%, che in seguito passerà al 15%.

 

Come funziona il primo anno di partita iva?

Le tasse andranno pagate solamente nel secondo anno di attività. Le tasse previste nel primo anno non saranno perse, ma verranno pagate a titolo di saldo l’anno successivo. Quindi, dal secondo anno due saranno le date da tener presente:

  • 30 giugno, per il pagamento del saldo e del primo acconto
  • 30 novembre, per il versamento del secondo acconto

Il costo annuale di una partita IVA varia a seconda del regime fiscale scelto. Ad esempio, una partita IVA in regime forfettario può costare tra i 200 agli 800 euro più IVA per anno, a seconda della tipologia di consulenza di cui il contribuente ha bisogno.

 

Gli adempimenti fiscali e previdenziali

I soggetti titolari di partita IVA sono tenuti ad adempiere a una serie di obblighi fiscali e previdenziali. I principali adempimenti sono:

  • Compilazione e presentazione della dichiarazione dei redditi;
  • Versamento delle imposte sui redditi;
  • Versamento dei contributi previdenziali;
  • Emissione di fatture e ricevute fiscali;
  • Conservazione dei documenti contabili.