Questo articolo analizza i punti salienti del nuovo regime fiscale per gli impatriati in Italia introdotto dal decreto legislativo 27 dicembre 2023 n. 209, entrato in vigore a partire dal periodo d'imposta 2024.
Principali novità rispetto al regime precedente
Il nuovo regime introduce diverse modifiche rispetto alla normativa precedente, tra cui:
- Aumento della durata minima di residenza estera: da 2 a 3 periodi d'imposta precedenti il trasferimento in Italia. Tale requisito sale a 6 o 7 periodi d'imposta se il lavoratore rientra in Italia per lavorare in una società appartenente al medesimo gruppo per cui lavorava all'estero.
- Introduzione di un limite annuo di reddito agevolabile: fissato a € 600.000. La normativa precedente non prevedeva alcun limite.
- Obbligo di possedere elevati requisiti di qualificazione o specializzazione, come definiti dal decreto legislativo 28 giugno 2012 n. 108 e dal decreto legislativo 9 novembre 2007 n. 206. Tale requisito si applica sia ai lavoratori dipendenti che ai lavoratori autonomi.
- Impegno a risiedere fiscalmente in Italia per almeno 4 anni.
- L'agevolazione si applica per 5 anni a partire dal periodo d'imposta in cui è avvenuto il trasferimento della residenza fiscale in Italia.
- Non è più prevista la proroga dell'agevolazione.
Beneficiari e redditi agevolabili
Possono beneficiare del nuovo regime fiscale i lavoratori che trasferiscono la residenza fiscale in Italia e che percepiscono:
- Redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente.
- Redditi di lavoro autonomo derivanti dall'esercizio di arti e professioni.
Non rientrano più tra le categorie di reddito agevolato i redditi di impresa.
Misura dell'agevolazione
L'agevolazione prevede che i redditi sopracitati, fino al limite annuale di € 600.000, concorrano alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 50% del loro ammontare.
È prevista un'agevolazione rafforzata, pari al 40% del reddito, per i lavoratori che:
- Si trasferiscono in Italia con un figlio minore.
- Hanno un figlio o adottano un minore durante il periodo di fruizione del regime agevolato.
Regime transitorio
Per i soggetti che hanno trasferito la residenza anagrafica in Italia entro il 31 dicembre 2023 è previsto un regime transitorio. Tali soggetti possono continuare ad usufruire del precedente regime fiscale, come modificato dall'art. 5 del DL 34/2019.
È previsto un ulteriore regime transitorio per i soggetti che:
- Trasferiscono la residenza anagrafica in Italia nell'anno 2024.
- Acquistano, entro il 31 dicembre 2023 e comunque nei dodici mesi precedenti il trasferimento, un'unità immobiliare residenziale adibita ad abitazione principale in Italia.
Per questi soggetti, il nuovo regime si applica, oltre che per i 5 anni previsti ordinariamente, per un ulteriore periodo di 3 anni. Durante il triennio di prolungamento dell'agevolazione, i redditi agevolati concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 50% del loro ammontare.
Conclusioni
Il nuovo regime per gli impatriati introduce importanti novità rispetto al passato, con l'obiettivo di attrarre in Italia lavoratori altamente qualificati e specializzati. Sarà importante monitorare l'applicazione della nuova normativa per valutarne l'efficacia.